La chiusura del primo quadrimestre 2013 è stata l'occasione per un incontro di revisione sul lavoro del Progetto Policoro nella nostra Diocesi nei primi mesi, che ha visto il confronto tra l'equipe diocesana del Progetto ed il Vicario Pastorale della Diocesi don Egidio Tittarelli.
Dall'incontro è scaturito un documento di sintesi che fa il punto della situazione e delle prospettive future, sulla base del quale è stata anche realizzata la prima brochure informativa del Progetto Policoro Macerata distribuita ad esempio ai partecipanti del Convegno diocesano di Giugno ed inserita nel sito nazionale del Policoro.
Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia
Sintesi Progetto Policoro
Cos’è
- Il Policoro è un progetto della CEI che vuole dare una risposta concreta al problema del lavoro e del rapporto tra giovani e lavoro.
- Nato nel 1995, il Progetto Policoro si è diffuso rapidamente nelle diocesi del sud Italia per poi espandersi verso nord fino a contare oggi 115 diocesi (su 225) aderenti.
- Perni del Progetto Policoro sono i 3 Uffici Pastorali della Caritas, Pastorale Giovanile e Pastorale Sociale e del Lavoro.
- Nelle Marche il Progetto ha debuttato nel 2012 nella diocesi di Senigallia, e dal 2013 hanno aderito anche le Diocesi di Macerata, di Loreto e di Fano.
- In ogni diocesi aderente si costituisce un’equipe di lavoro, costituita dai 3 direttori dei 3 suddetti uffici pastorali, coordinati da un Animatore di Comunità (AdC) indicato dalla Diocesi con incarico triennale, e da un Tutor.
- Nella diocesi di Macerata l’equipe è composta da: Emanuele Severini (Animatore di Comunità), Emanuele Ranzuglia (Tutor e Coordinatore), don Luca Beccacece (Direttore Pastorale Giovanile), Mario Bettucci (co-Direttore Caritas) e Franco Biancofiore (Direttore Pastorale Sociale e del Lavoro).
- Le diocesi marchigiane aderenti sono collegate anche tramite il Coordinamento Regionale Marche del Policoro: segretaria regionale è Margherita Anselmi e coordinatore Mario Vichi (responsabile regionale Pastorale Sociale e del Lavoro); fanno poi parte del coordinamento Mario Bettucci (co-direttore Caritas Macerata e delegato regionale Caritas Marche) e don Francesco Pierpaoli (direttore ufficio Pastorale Giovanile Marche).
- Ogni equipe diocesana del Policoro opera collaborando in primis con quei soggetti istituzionali e associativi che si ispirano al patrimonio della Dottrina sociale della Chiesa: Gioc, Mlac, Acli, Confcooperative, Cisl, Coldiretti, Banche di Credito Cooperativo, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (Ucid), Agesci, e comunque con tutti i soggetti presenti nel territorio che si rivolgono al mondo dei giovani e/o del lavoro.
- Rapporti di “reciprocità”, cioè di collaborazione tra diocesi “del nord” e “del sud”: la diocesi di Macerata è “gemellata” con la diocesi di Altamura, in Puglia.
Obiettivi
- Portare la testimonianza di una Chiesa che si interessa ai giovani nei loro problemi quotidiani e concreti come quello della ricerca del lavoro, sostenendoli, aiutandoli e incoraggiandoli nella propria crescita e realizzazione umana e professionale a servizio della Comunità.
- Aiutare i giovani nel discernimento della propria vocazione professionale e umana a servizio della Comunità, anche, tramite i soggetti “tecnici” collaboratori, nel processo materiale di concretizzazione di questo percorso.
- Favorire la realizzazione di “gesti concreti”: nelle diocesi del sud Italia sono nate negli anni decine di cooperative, microimprese, ecc. che hanno dato lavoro ai giovani realizzando le loro aspirazioni, e forniscono oggi servizi alle rispettive comunità, spesso a sfondo sociale.
Possibili passi futuri
- Coinvolgere il maggior numero possibile degli uffici pastorali sull'ideazione di percorsi di sensibilizzazione (sulla piaga della disoccupazione) e di impegno rivolti all'intera comunità al fine di sostenere le persone che si trovano in una situazione di “bisogno lavorativo”
- Mappare i beni materiali (es: terreni agricoli, case coloniche, spiaggia, ecc..) e strumentali della Diocesi, o ad essa afferenti, non utilizzati e potenzialmente valorizzabili attraverso l'ideazione di micro-progetti volti a sostenere l'occupazione e a diventare “gesti concreti” anche con il coinvolgimento di imprese, cooperative, enti pubblici, banche, ecc. (concentrando l'attenzione soprattutto sui quei “segmenti” del mercato del lavoro non del tutto coperti da altre realtà e in cui la Chiesa si potrebbe inserire – come ad esempio il turismo religioso)
- Ipotizzare un fondo diocesano preposto alla realizzazione di microcrediti – attraverso il coinvolgimento di banche di credito cooperativo e/o banca etica – volti a favorire l’occupazione
- Ipotizzare percorsi di formazione sociale e professionali ispirati alla dottrina sociale della chiesa rivolti ai giovani e agli adulti (anche attraverso la valorizzazione di imprese “virtuose” presenti sul territorio diocesano) soprattutto per quei settori lavorativi in cui tali proposte mancano.
- Creare dei circoli virtuosi di informazioni (anche attraverso il sito diocesano Policoro, piattaforme nazionali, ecc) riguardanti le opportunità lavorative presenti in Diocesi e non solo.
- Mappare eventuali beni confiscati alla mafia presenti all’interno del territorio diocesano ed ideare progetti ad hoc per la loro valorizzazione.